La rotta balcanica
“Lascio il Pakistan, raggiungo la Grecia passando dall’Iran e dalla Turchia. Attraverso il confine con la Macedonia e quello con la Serbia. Poi vado in Ungheria e mi fotosegnalano. Mi sposto in Austria e da lì prendo un treno per Roma e poi giù fino in Sicilia, perché, chi ci è passato prima di me, mi ha detto di andare a Caltanissetta.
In Turchia a piedi fino ad un fiume, che ho attraversato in barca insieme ad altre 15 persone. Ho attraversato una foresta a piedi e poi sono salito su di una macchina, ho passato la notte in una fattoria e poi ho visto l’alba ad Atene. Fino in Macedonia ci sono arrivato in macchina, con un autobus ho raggiunto la Serbia prima e l’Ungheria dopo. Ho camminato qui per 7/8 ore di fila fino ad una stazione e qua ho dovuto fare un’ardua scelta: prendere il treno diretto in Germania o prendere quello per l’Italia? Accetto consigli. Vado in Italia!” ~ Saif, partito dal Pakistan nel marzo 2014 arrivato in Italia nell’ottobre 2015
Questa è una testimonianza di chi ha intrapreso la rotta balcanica per migrare dalla sua terra natia e raggiungere l’Europa. La rotta balcanica è una rotta ormai definita vecchia, esiste da tanti anni ed è stata percorsa da centinaia di siriani, afgani ed iracheni che volevano raggiungere il Nord Europa passando da Grecia, Macedonia, Bulgaria, Serbia, Croazia e Slovenia. Sembra chiusa dal marzo 2016 come palese conseguenza dell’accordo Turchia-Ue. Sembra, perché in realtà non lo è: nell’inverno 2016/2017 decine di morti assiderati sono stati raccolti lungo questi sentieri; centinaia di persone continuano a attraversare questi confini ponendosi nelle mani di una delle reti di trafficanti tra le più spietate esistenti al mondo.
L’evoluzione che ha portato all’accordo Turchia-Ue
Nel 2015 la rotta balcanica ha subito un’esplosione nel numero di passaggi arrivando a un +16 volte il numero che l’ha attraversata nel 2014.
A novembre 2015 secondo l’ONG macedone Myla si contano 11 mila ingressi in Macedonia al giorno.
La Macedonia nel giugno 2015 ha deciso di dare ai transitanti 72 ore per attraversare legalmente il confine con trasporto facilitato; la Germania ha accettato un numero illimitato di richiedenti siriani. L’Ungheria nel settembre 2015 ha costruito un muro di filo spinato al confine con la Serbia producendo una flessione della rotta verso Croazia e Slovenia. La Macedonia cambia poi rotta schierando l’esercito sui confini con la Grecia e la Serbia. A marzo 2016 la rotta subisce uno stop: l’Austria chiude i confini, seguono il suo esempio anche gli altri Paesi. Infine, l’ultima tappa, il 18 marzo 2016 viene firmato l’accordo Turchia-Ue che sancisce la chiusura della rotta per “arginare la situazione”.
A stima di alcune organizzazioni umanitarie, sono almeno centomila i migranti bloccati su questa rotta non così desueta. Chi rifiuta di fare domanda di protezione internazionale in loco, viene velocemente trasferito in Turchia e rimpatriato verso casa. Non puoi scegliere dove fare domanda di protezione internazionale, devi farla lì, lì dove sei!
Le ONG insorgono all’accordo; MDF protesta rinunciando ai fondi Ue; la Grecia viene commissariata nella gestione delle domande di protezione; il terrorismo e la Brexit peggiorano la situazione di malcontento ed instabilità.
La chiusura della rotta fino al piano d’azione congiunto alias l’accordo Turchia-Ue
Marzo 2016:
- Chiusura del confine meridionale dell’Ue
- Polizia di frontiera attiva ai valichi macedoni
- Si crea la mega tendopoli di Idomeni
- La firma dell’accordo Ue-Turchia
Scopo dichiarato: smantellare la rete criminale di trafficanti che opera in questo contesto geografico.
Cosa prevede l’accordo?
- I migranti che giungono sulle isole greche dalla Turchia a decorrere dal 20/03/2016, che non sono richiedenti protezione internazionale o la cui domanda sia stata dichiarata infondata o inammissibile saranno rimpatriati in Turchia;
- per ogni siriano rimpatriato in Turchia dalle isole greche, un altro cittadino siriano sarà reinsediato dalla Turchia in un altro Paese Ue;
- l’Ue erogherà 3 miliardi di euro alla Turchia per finanziare progetti a favore di rifugiati;
- liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi.
Criticità principale: la Turchia rappresenta per i migranti un Paese sicuro?
- La Turchia non applica la Convenzione di Ginevra, ma concede ai migranti di risiedere per un periodo di tempo entro i confini nazionali senza, ovviamente, riconoscere i diritti spettanti allo status di rifugiato politico;
- la Turchia non ha ratificato la Convenzione Europea per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle libertà fondamentali;
- la Turchia ha alle spalle denunce e condanne per il mancato rispetto del principio di non respingimento o dei diritti delle minoranze (es. curdi).
Cosa fanno i Paesi dell’Europa dell’Est?
Ungheria
Il 28/03/2017 ha approvato una legge che prevede che i richiedenti debbano presentare domanda di protezione nelle zone di transito al confine trattenendoli in detenzione automatica.
Le guardie di frontiera sono accusate di abusi e violenze sui migranti lungo il confine con la Serbia.
Polonia
Autorizza solo due/tre famiglie al giorno nel presentare domanda di protezione internazionale: criteri discriminatori.
Repubblica Ceca
Numerose denunce contro la Polizia.
Diffusa la detenzione con scopo espulsivo.
Slovenia
Negazione di ingresso e respingimento automatico: i migranti sono visti come una grave minaccia per l’ordine pubblico e la sicurezza interna.
Serbia
Campi sovraffollati e insediamenti informali.
Deportazioni soventi verso Bulgaria e Macedonia.
Grecia
Situazione disastrosa negli hotspot delle isole di Samo, Lesbo e Chia con migranti in attesa di essere identificati ed eventualmente rimandati in Turchia.
Sono a Lesbo da quasi un anno. Non ho un documento. Mi sento uno zero, non ho il controllo della mia vita. – Reza, afgano.
Meglio tornare a casa che finire in qualche carcere in Turchia. – Mairaj, pakistano.

da Financial Times da dati Frontex/Amnesty international
Ultima ora, dicembre 2017
Il premier greco Tsipras e il presidente turco Erdogan avrebbero stretto un segreto accordo che permetta la deportazione in Turchia anche dei migranti presenti in Grecia continentale, vista la saturazione degli hotspot delle isole.
Le nuove rotte
Chiusa la Turchia, chiusa la Libia. Che rotte si stanno palesando nel complesso mondo delle migrazioni? La rotta tunisina; quella algerina; quella turca verso la Sicilia con le barche a vela; quella del Mar Nero attraversato da chi scappa dal nord della Turchia per andare in Romania e, infine, c’è la “nuova rotta balcanica”: dalla Grecia, verso l’Albania fino in Puglia.
Concludendo…
Nonostante tutto, per la Commissione Europea il bilancio dell’accordo con la Turchia è positivo, perché gli arrivi sulle coste greche sono diminuiti del 97%. Il problema è che non viene fatta una valutazione complessiva: se blocchi una rotta, le persone tentano la traversata su altre tratte, a volte più pericolose; senza contare le centinaia di persone bloccate in zone non sicure o intrappolate negli hotspot sulle isole greche.
Bibliografia:
- Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2016 – Anci Caritas Italiana Cittalia Fondazione Migrantes Servizio centrale dello Sprar UNHCR
- Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2017 – Anci Caritas Italiana Cittalia Fondazione Migrantes Servizio centrale dello Sprar UNHCR
Sitografia:
- https://www.internazionale.it/notizie/2016/03/18/cosa-prevede-l-accordo-sui-migranti-tra-europa-e-turchia
- http://www.repubblica.it/esteri/2016/03/18/news/il_testo_completo_dell_accordo_ue-turchia-135813440/
- https://www.internazionale.it/notizie/annalisa-camilli/2017/01/12/rotta-balcanica-migranti-neve-belgrado
- https://www.internazionale.it/notizie/annalisa-camilli/2017/03/17/europa-turchia-migranti-accordo
- https://www.internazionale.it/reportage/annalisa-camilli/2017/07/02/lesbo-migranti-hotspot-moria
- http://vittoriodarold.blog.ilsole24ore.com/2017/12/09/media-greci-accordo-segreto-erdogan-tsipras-su-rimpatri-dei-migranti/
- http://www.lastampa.it/2017/11/24/esteri/la-nuova-rotta-dei-migranti-dalla-turchia-allitalia-con-yacht-e-barche-a-vela-fkBW7eWn4copZjMQsuGujI/pagina.html
- http://www.lettera43.it/it/articoli/cronaca/2016/02/19/il-muro-dei-balcani-spinge-i-migranti-verso-litalia/163357/
- https://www.remocontro.it/2016/02/29/profughi-nuova-rotta-balcanica-albania-kosovo-puglia/