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Diventano possibili i cambiamenti al Regolamento Dublino

Il Regolamento Dublino sta per cambiare! Il punto centrale della riforma è che i migranti ed i richiedenti asilo non saranno più obbligati a fare domanda di protezione internazionale nel primo Paese d’approdo. È in programmazione la definizione di un sistema di ricollocamento permanente ed automatico, che nulla ha a che vedere con la modalità relocation utilizzata finora e che oggi va a rilento. L’obiettivo principe è scoraggiare i cosiddetti movimenti secondari: cioè il fatto che le persone si spostino da un luogo all’altro per raggiungere il paese prescelto.

La proposta di riforma è stata approvata il 19 ottobre 2017 dalla Commissione Libe del Parlamento europeo. Ora la parola passa al Consiglio europeo formato dai leader degli Stati membri. Lo scoglio sarà il blocco del Visegrad formato dai Paesi dell’Est ostili al sistema d’accoglienza.

Cosa dovrebbe cambiare?

cancellazione del criterio del primo Paese di accesso e, quindi, NUOVA CONCEZIONE per la quale il richiedente fa ingresso nell’Unione Europea, considerata nel suo complesso
implementazione di un meccanismo automatico di ricollocamento basato su quote che riguardano tutti i Paesi UE attuando il principio di solidarietà e di equa ripartizione delle responsabilità (art. 80 del Trattato sul funzionamento dell’Unione
cancellazione dei controlli sistematici sull’inammissibilità di tutti i richiedenti in base ai concetti di Paese terzo sicuro e primo Paese d’ingresso
nuova procedura di ricongiungimento familiare
rafforzamento delle garanzie procedurali e dell’obbligo di informativa
facilitazione dell’inserimento sociale ad esempio tramite il riconoscimento dei titoli accademici ottenuti in altri Stati

Sitografia:

accordi, immigrato, impegno, migranti, migrazione, progetto itaca onlus, Regolamento Dublino