Da bambino a bambino
Abbiamo conosciuto Salim a scuola, lei non parla italiano e neanche la sua mamma, parlano solo tigrino.
I primi giorni stava sempre in disparte, aveva sempre un’aria preoccupata e ogni tanto le veniva da piangere.
Adesso le cose vanno meglio: con l’aiuto di varie conoscenze, un giorno siamo riusciti a portare a scuola una signora che parla tigrino e Salim appena ha sentito parlare la sua lingua ha fatto un sorriso bellissimo!
Da qualche settimana c’è anche una mediatrice culturale che ci aiuta a capirci quando proprio non riusciamo e vediamo Salim sempre più spesso, alla mattina facciamo una super corsa per passare a prenderla e portarla a scuola con noi, così nel tragitto in macchina ridiamo un sacco o le diciamo i nomi delle cose nella nostra lingua.
Adesso anche a scuola Salim si diverte e conosce tanti altri compagni, in particolare le piace giocare a nascondino e a prendersi, ora sa contare nella nostra lingua e dice anche alcune parole.
Ogni tanto viene da noi e non la smettiamo più di giocare a nascondino, abbiamo provato anche a giocare con i lego e i puzzle ma nascondino vince sempre!
A noi piace insegnarle le cose che sappiamo e ci piace andarla a prendere dove abita, perché non è proprio una casa vera ma un albergo e c’è sempre gente in giro che ci saluta e ci sorride, spesso ci sono gruppetti di persone che parlano lingue che non abbiamo mai sentito oppure le donne che si fanno le trecce. I bambini (che non sono molti) alcune volte sono tutti insieme nei corridoi a giocare e i più piccoli seguono Salim che viene via con noi con molta curiosità, alcune volte ci piacerebbe fermarci con loro.