Il pedagogista clinico non si rivolge né alla patologia né al malato, ma alla persona che vive con disagio i cambiamenti che deve affrontare nel corso della sua vita. Il termine “clinico” si rifà al termine inglese to care – prendersi cura e si basa, quindi, sul principio di “aiuto alla persona”. Grazie alle sue competenze, si rivolge a soggetti di ogni età e, attraverso un’accurata valutazione pedagogica, si propone di strutturare un percorso educativo caratterizzato anche da dimensioni socio-relazionali ed affettive.
Il professionista si propone di individuare le potenzialità e le abilità di ciascuna persona: non corregge, né cura, non insegna, né ammaestra, ma, a partire da un disagio aiuta a trovare un nuovo equilibrio. In quest’ottica si inserisce nell’attività di Progetto Itaca.
Partendo dall’analisi del vissuto della persona, indispensabile per comprenderne i sentimenti, le tensioni, si occupa di creare un ambiente che la accompagni spontaneamente verso il suo sviluppo. Interviene, anche, con persone che hanno difficoltà negli apprendimenti. A volte, infatti, nonostante alcuni ospiti siano in Italia da parecchio tempo e frequentino con costanza la scuola, non riescono ad apprendere neppure le basi della lingua italiana. Altri faticano a comprendere le consegne anche se date nella loro lingua o in una lingua di mediazione. Questo limita la loro capacità di interagire con gli altri e di partecipare attivamente alla vita comunitaria. Il pedagogista analizza le potenzialità e le cause dell’insuccesso cercando, con le metodologie di cui dispone, di accompagnare la persona lungo un percorso di crescita individuale.